Prevenzione influenzale: un impegno per la salute collettiva

L'influenza stagionale rappresenta ogni anno una sfida rilevante per la salute pubblica, con conseguenze che vanno oltre i sintomi respiratori, particolarmente nei soggetti più vulnerabili.

Del tema hanno discusso il Professor Emanuele Montomoli, docente di Igiene e Medicina Preventiva presso l'Università di Siena, e il Professor Francesco Dentali, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna dell'ASST Sette Laghi (VA) e Presidente FADOI, Società scientifica di Medicina Interna, nella nuova edizione de "Le parole della Salute" su La7, nell'approfondimento dedicato a "Influenza e anziani, l'importanza di vaccinarsi".

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I virus influenzali meritano particolare attenzione: nei soggetti fragili, in particolare gli anziani, possono determinare complicanze serie. La popolazione over 65 risulta infatti più esposta a causa dell'immunosenescenza, il naturale processo di invecchiamento del sistema immunitario che riduce la capacità di risposta alle infezioni e può aggravare patologie preesistenti.

I dati della scorsa stagione parlano chiaro: oltre 16 milioni di casi di sindrome simil-influenzale ₍₁₎ in Italia, con un'incidenza di ospedalizzazioni che cresce significativamente con l'età.

Nonostante le evidenze scientifiche, la copertura vaccinale resta sotto gli obiettivi: il target minimo del 75% per la popolazione fragile, inclusi tutti gli over 65₍₂₎, rimane ancora da raggiungere. In Italia, la copertura vaccinale tra gli over 65 ha raggiunto solo il 52,5% nella stagione 2024/2025 ₍₃₎.

La campagna vaccinale non si è ancora chiusa, i casi di sindromi respiratorie sono in crescita e il periodo delle Festività è spesso causa di picchi di contagi.
Proteggere se stessi significa anche tutelare chi ci circonda: un gesto di responsabilità individuale che diventa cura collettiva.