VACCINO ANTINFLUENZALE E DIABETE: RACCOMANDAZIONI
I pazienti diabetici rientrano tra le categorie di persone per le quali la vaccinazione antinfluenzale è particolarmente raccomandata, per ridurre il rischio di complicanze e mortalità aumentato dalla malattia metabolica. I benefici del vaccino sono ancora più importanti dopo i 65 anni.
La vaccinazione contro l'influenza stagionale è vantaggiosa e consigliabile a tutti, adulti e bambini, a partire dai sei mesi di età, dal momento che permette di evitare diversi giorni di significativo malessere, con febbre alta (di norma, oltre 38,5°C), mal di gola, cefalea, dolori muscoloscheletrici e, talvolta, disturbi gastroenterici (più frequenti in età pediatrica), con conseguenti assenze dal lavoro o da scuola, compromissione delle attività quotidiane e necessità di assumere farmaci.
Anche se si tratta di una vaccinazione non obbligatoria, per alcune categorie di persone con problematiche di salute di base immunizzarsi ogni anno contro i principali virus dell'influenza in circolazione dovrebbe diventare un'abitudine irrinunciabile per proteggersi da peggioramenti acuti di malattie croniche preesistenti, complicanze di vario tipo, ricoveri ospedalieri e aumento della mortalità. Chi soffre di diabete rientra indubbiamente in questa casistica. Vediamo perché.
Ogni anno, l'epidemia di influenza stagionale determina un impressionante impatto sui sistemi sanitari a livello nazionale, europeo e mondiale a causa dell'elevato numero di decessi (in media 7-8.000 soltanto in Italia) e ricoveri ospedalieri (circa 40.000 nel nostro Paese), soprattutto in persone anziane o affette da patologie croniche, in particolar modo di natura cardiovascolare e metabolica.
L'aumento della morbilità e della mortalità non è dovuto soltanto alle complicanze tipiche dell’infezione influenzale, tra cui la polmonite virale e le forme batteriche secondarie, ma anche all’aumentata incidenza di sindromi coronariche acute (che risulta essere fino a 5 volte superiore nei 15 giorni successivi a un'infezione respiratoria) e di riacutizzazioni dello scompenso cardiaco e dello scompenso metabolico (con una conseguente accelerata progressione della malattia di base e deterioramento fisico generale).
I dati epidemiologici e gli studi condotti nell'arco di diversi decenni indicano che le persone affette da diabete sono maggiormente propense a contrarre infezioni di vario tipo, compresa l'influenza stagionale. In aggiunta, la presenza di diabete aumenta il rischio di sviluppare complicanze severe (al punto da richiedere il ricovero in reparti ospedalieri ordinari o in terapia intensiva) e la mortalità associata.
In particolare, una ricerca condotta per valutare i fattori di rischio associati a esiti gravi nei pazienti con influenza ha evidenziato che chi soffre di diabete presenta un rischio ben 9 volte maggiore di ricovero ospedaliero per influenza stagionale rispetto a chi non è diabetico. Altri studi hanno invece segnalato che chi soffre di diabete presenta un'aumentata mortalità in caso di infezioni, comprese l'influenza e la polmonite, rispetto a persone non diabetiche (+92% in caso di diabete tipo 2 e 7,72 volte maggiore in caso di diabete tipo 1).
La maggiore suscettibilità all'influenza e alla polmonite delle persone con diabete è legata a una molteplicità di "difetti" a carico del sistema immunitario e alla condizione di iperglicemia (corrispondente alla presenza di quantità di glucosio nel sangue più elevate della norma) tipici di questa malattia metabolica, nonché a una ridotta capacità dell'apparato respiratorio di contrastare ed eliminare virus e batteri prima che possano determinare infezioni severe. In aggiunta, la presenza di complicanze del diabete (di norma conseguenti a una lunga storia di malattia e a un controllo dei livelli di glucosio nel sangue non ottimale) può contribuire ad aumentare il rischio di infezioni e a renderne più delicato il decorso.
La vaccinazione contro l'influenza stagionale è sicura ed efficace in tutta la popolazione, compresi i soggetti che soffrono di diabete, e comporta indubbi e dimostrati benefici a prescindere dall'età, che diventano particolarmente rilevanti per le persone con più di 65 anni.
Nonostante i numerosi difetti del sistema immunitario tipicamente associati al diabete, il vaccino antinfluenzale è comunque in grado di indurre una risposta immunitaria specifica adeguata, determinando la produzione di una quantità di anticorpi sufficiente per proteggere dallo sviluppo dell'influenza in caso di incontro con i virus stagionali inclusi nel vaccino.
L'efficacia e la sicurezza della vaccinazione contro l'influenza sono state dimostrate sia in persone con diabete di tipo 1 e di tipo 2 giovani (con meno di 60 anni) sia negli over65, fascia d'età frequentemente interessata da diabete di tipo 2 e, spesso, da altre malattie croniche concomitanti (soprattutto, di natura cardiovascolare), nonché caratterizzata da un sistema immunitario reso meno efficiente dall'invecchiamento.
Diversi studi condotti in vari Paesi del mondo hanno verificato che la possibilità di evitare l'influenza grazie alla vaccinazione annuale permette di ridurre sia i ricoveri sia la mortalità delle persone con diabete. In particolare, in uno studio condotto in Canada che ha coinvolto 91.605 pazienti diabetici, la vaccinazione antinfluenzale è risultata associata a una riduzione del rischio di ospedalizzazione per tutte le cause del 28% nei soggetti in età lavorativa e del 33% negli over65 (età media 74 anni) rispetto ai soggetti diabetici non vaccinati.
Esiti analoghi sono stati ottenuti in uno studio condotto in Olanda su 9.238 persone adulte con diabete (tasso di incidenza di ospedalizzazione dimezzato grazie alla vaccinazione antinfluenzale, dal 25,2 per mille al 12,0 per mille), mentre un ulteriore studio che ha coinvolto 124.503 pazienti con diabete di tipo 2 residenti nel Regno Unito ha indicato che, grazie alla vaccinazione, durante la stagione influenzale è stata ottenuta una riduzione del 22% del rischio di ospedalizzazione per infarto miocardico, del 18% per ictus cerebrale, del 17% per scompenso cardiaco e del 25% per polmonite o influenza.
Nello studio olandese già citato, la vaccinazione contro l'influenza ha comportato anche una riduzione della mortalità per tutte le cause durante la stagione influenzale, pari al 56% tra le persone con diabete over65 e pari al 24% in quelle di età compresa tra 18 e 64 anni. L'entità del beneficio in termini di riduzione della mortalità nei soggetti con diabete che avevano ricevuto la vaccinazione antinfluenzale rispetto ai diabetici non vaccinati è stata confermata dallo studio condotto nel Regno Unito e da altri studi analoghi condotti a Taiwan e in altre parti del mondo.
Ormai da alcuni decenni, tutte le organizzazioni sanitarie internazionali, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi (CDC) all’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), raccomandano che tutte le persone con diabete di qualunque età si sottopongano ogni anno alla vaccinazione antinfluenzale stagionale.
Il Ministero della Salute italiano considera le persone affette da diabete tra le categorie ad alto rischio di complicanze e aumento della mortalità in caso di influenza, raccomandando, quindi, a chiunque soffra di diabete di tipo 1 o 2 di assumere il vaccino non appena disponibile, fin dall'inizio della stagione influenzale (che, in genere, si colloca tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre).
In considerazione degli importanti benefici, a fronte di rischi trascurabili, dell'immunizzazione contro l'influenza, ogni anno, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) offre gratuitamente il vaccino antinfluenzale a tutti i pazienti diabetici. Per non ritardare l'assunzione del vaccino antinfluenzale a causa di possibili ritardi distributivi/organizzativi, è consigliabile prenotare e pianificare per tempo la somministrazione con il supporto del proprio medico di Medicina generale, richiedendola già all'inizio di ottobre.
Come ulteriore tutela per i pazienti diabetici ad alto rischio di complicanze, il Ministero della Salute raccomanda fortemente e offre a costo zero il vaccino antinfluenzale anche ai loro familiari e ai contatti stretti (adulti e bambini), indipendentemente dal fatto che il soggetto fragile sia stato vaccinato o meno contro l'influenza. Per ragioni analoghe, tutto il personale sanitario e socioassistenziale che entra in contatto con pazienti diabetici di qualunque età (o altre categorie di soggetti fragili) dovrebbe vaccinarsi ogni anno contro l'influenza, in modo sistematico, pur in assenza di obbligo specifico.
Per assicurare alle persone affette da malattie croniche, compreso il diabete, una protezione estesa nei confronti dei virus influenzali più diffusi, il Ministero della Salute e le organizzazioni sanitarie internazionali raccomandano di ricorrere a vaccini quadrivalenti, ossia contenenti gli antigeni di 4 diversi ceppi virali: due di tipo A, H1N1 e H3N2, e due di tipo B.
Per le persone con diabete di età inferiore a 65 anni, tutti i tipi di vaccino antinfluenzale autorizzati in Italia sono adeguati e il medico potrà scegliere quale somministrare sulla base del proprio giudizio clinico e dei preparati disponibili a livello regionale. Dopo i 65 anni, invece, pur restando sicure ed efficaci tutte le formulazioni, si ritiene preferibile optare per un vaccino ad alto dosaggio (HD) oppure per un preparato "adiuvato" con MF59, sostanza in grado di stimolare una maggiore risposta immunitaria.
In tutti i casi, per ottenere una protezione efficace dai principali virus influenzali in circolazione è sufficiente una sola dose di vaccino antinfluenzale in tutte le persone con età superiore a 9 anni già vaccinate in precedenza. Soltanto per i bambini al di sotto di questa età e mai vaccinati contro l'influenza sono necessarie due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane l'una dall'altra. Nei bambini e negli adolescenti (età compresa tra 2 e 18 anni), può essere utilizzato anche il vaccino antinfluenzale in formulazione spray intranasale, da spruzzare in entrambe le narici (metà dose per narice). Anche se non richiede un'iniezione, il vaccino in spray intranasale deve essere comunque indicato e somministrato da un medico.
Anche le linee guida dell’American Diabetes Association (ADA) e le raccomandazioni incluse nel documento “Standard di Cura del diabete” delle società scientifiche diabetologiche italiane (Società Italiana di Diabetologia - SID e Associazione Medici Diabetologi - AMD), confermano, per tutte le persone con diabete di età superiore ai 6 mesi, l’utilità di assumere ogni anno il vaccino contro l'influenza nell'ottica di tutelarsi dai rischi dell'infezione e dalle sue complicanze, nonché di prevenire scompensi del diabete stesso ed eventi cardio e cerebrovascolari (in particolare, infarto miocardico e ictus cerebrale).
SIPREC (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare)/SITI (Società Italiana di Igiene)/ SIMI (Società Italiana di Medicina Interna). Documento di consenso i vantaggi della vaccinazione antinfluenzale nel paziente cardiopatico e diabetico. Aristea 2019.
https://www.simi.it/news/i-vantaggi-della-vaccinazione-antinfluenzale-nel
(ultimo accesso luglio 2024)
Ministero della Salute, Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025
https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2022&codLeg=87997&parte=1%20&serie=null
World Health Organization (WHO). Influenza (Seasonal).Last update 2018. Accesso luglio 2024.
https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/influenza-(seasonal)
Ultimo aggiornamento: 01/04/2021 | MAT-IT-2100561