VIAGGIARE SICURI DOVE È PRESENTE LA FEBBRE GIALLA? SI PUÒ, GRAZIE ALLA VACCINAZIONE
La febbre gialla è una malattia virale tipica di alcune aree del mondo, come ad esempio Africa e America Latina. Per i viaggiatori è utile vaccinarsi, e talora è obbligatorio.
I viaggi internazionali, soprattutto in aree tropicali, comportano un elevato rischio di contrarre infezioni potenzialmente pericolose, sia negli adulti sia nei bambini. Tra le aree a rischio al primo posto c’è il continente africano, seguono poi il Sud-est asiatico, l’America latina e il Medio Oriente. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità circa l’8 per cento dei viaggiatori diretti verso Paesi in via di sviluppo, o aree a rischio, necessita di cure mediche durante o dopo il viaggio: febbre, rash cutanei e diarrea acuta sono tra i sintomi più diffusi di malattie infettive come malaria, epatiti, febbre tifoide e febbre gialla.
È importante essere ben informati sui rischi di contagio e su profilassi e terapie, a volte diverse da Paese a Paese anche per una stessa patologia. Una corretta profilassi ha bisogno di un tempo adeguato per garantire la protezione dalla malattia, per cui è sempre bene, quando possibile, programmare il viaggio con anticipo, tenendo presente gli aspetti legati alla sicurezza sanitaria.
In generale, i medici dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici raccomandano di monitorare con attenzione eventuali sintomi che possono presentarsi al rientro da Paesi a rischio. In caso di febbre, eruzioni cutanee, dissenteria e altri sintomi sospetti, è necessario rivolgersi con urgenza al proprio medico.
La febbre gialla fa parte delle cosiddette febbri emorragiche virali, una costellazione di sindromi causate da differenti virus, trasmessi all’uomo dopo un contatto con animali (soprattutto zanzare, di diverse specie, ma anche zecche, bovini, ovini), molto frequenti in alcune aree del mondo. Nel caso della febbre gialla, le zone a rischio si trovano in Africa e in America Latina. Ogni anno vengono colpite quasi 200 mila persone e circa un terzo purtroppo muore a causa dell’infezione.
La febbre gialla deve il suo nome al colorito giallastro della cute e delle mucose che può comparire come espressione di danno al fegato, l’organo principalmente colpito. Il virus fa parte della famiglia dei Flaviviridae (flavus in latino significa giallo), alla quale appartengono anche altri virus emergenti, come il virus dell’encefalite giapponese, il virus zika, il virus dengue, il virus west nile.
Esistono tre cicli di trasmissione del virus della febbre gialla: urbano, della savana e della giungla, a seconda delle aree geografiche e del fatto che le zanzare veicolino il virus all’uomo dopo aver punto altri umani o animali quali scimmie. In altre parole, il ciclo urbano identifica i casi in cui l’uomo viene punto nei centri abitati da zanzare che si sono infettate pungendo prima altri umani; gli altri cicli si svolgono in ambienti quali la foresta tropicale, quando le zanzare trasmettono il virus all’uomo dopo aver punto primati non umani.
I principali vettori dell’infezione sono le zanzare femmine di Aedes aegypti. Fino al secondo dopoguerra la zanzara Aedes aegypti viveva anche in Europa, e aveva causato gravi epidemie di febbre gialla tra il 1600 e il 1800. Oggi è ancora presente in alcune aree degli Stati Uniti. Alla famiglia appartiene la “zanzara tigre” (Aedes albopictus), ma il rischio che trasmetta la febbre gialla è basso.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato nel 2017 un ambizioso piano per offrire entro il 2026 protezione ad almeno un miliardo di persone nei confronti della febbre gialla, grazie a estese campagne di vaccinazione, al controllo dei vettori (le zanzare) e al potenziamento delle strutture sanitarie nei Paesi in via di sviluppo.
Una regola fondamentale per prevenire l’infezione che causa la febbre gialla è proteggersi dalle zanzare con alcune semplici precauzioni.
- Restare in casa nelle ore di maggior concentrazione di questi insetti, cioè al mattino presto o al tramonto.
- Applicare repellenti anti-zanzara sia sul corpo che sugli abiti, ricordandosi di ripetere l'applicazione ogni 2-5 ore.
- Indossare pantaloni lunghi e maglie a maniche lunghe per proteggere braccia e gambe, spruzzandoli di repellente.
- Evitare le aree dove è presente acqua stagnante ed eliminare i ristagni da vasi e piccoli contenitori che possono richiamare le zanzare.
- Assicurarsi che gli ambienti in cui si soggiorna siano protetti con zanzariere a trama fine alle finestre, che è bene spruzzare con un insetticida. È bene anche tenere accesa l'aria condizionata e dormire sotto una zanzariera che arrivi a terra per evitare l’ingresso degli insetti.
- Avere a disposizione spray e vestiti adeguati già sull’aereo o nel bagaglio a mano in quanto le zanzare possono colpire fin dal momento dell'arrivo in aeroporto.
- In caso di problemi medici, consultare subito un medico senza attendere il ritorno in Italia.
La diagnosi non è facile allo stadio iniziale, perché la febbre gialla può essere confusa con la malaria, altre febbri emorragiche o l’epatite virale. Il virus viene individuato nel sangue con test molecolari: in fasi più avanzate si utilizzano test sierologici per ricercare anticorpi specifici per la febbre gialla.
In molti casi, l’infezione è silente, altrimenti i sintomi compaiono dopo una breve incubazione di 3-6 giorni. Le manifestazioni cliniche sono variabili: si va da quadri lievi, sovrapponibili a una sorta di leggera sindrome simil-influenzale, a situazioni gravi, purtroppo anche mortali.
Classicamente si parla di una malattia a due fasi. Nella prima si hanno febbre, dolori muscolari, mal di testa, congiuntivite, vomito. Il tutto si può risolvere in pochi giorni, oppure, in un caso su sette, dopo 24-48 ore di apparente benessere si può entrare nella seconda fase, caratterizzata da ittero, sanguinamenti e disfunzione di vari organi, fino al decesso di oltre la metà delle persone non vaccinate e che sviluppano la forma severa. Purtroppo, attualmente non esiste una terapia antivirale specifica.
Da alcuni anni è disponibile un vaccino contro la febbre gialla che può essere praticato solo presso centri autorizzati. È un vaccino vivo attenuato: in altre parole, è ottenuto da un ceppo virale che viene “indebolito” in laboratorio, in modo tale da stimolare il sistema immunitario della persona vaccinata senza causare la malattia.
La vaccinazione rappresenta uno dei pilastri della strategia dell’OMS per contrastare la febbre gialla per chi vive in aree a rischio, ma da anni è un presidio prezioso anche per i viaggiatori che si recano in zone dove la patologia è presente. Peraltro, alcuni Paesi, anche per il solo transito aeroportuale, richiedono obbligatoriamente una certificazione attestante l’avvenuta vaccinazione: un esempio è il Camerun. È fondamentale rivolgersi a uno specialista di medicina dei viaggi e/o consultare siti istituzionali, come quello del Ministero degli Affari Esteri, per la lista aggiornata dei Paesi per cui vige tale obbligo. Comunque, anche laddove la vaccinazione non sia obbligatoria, può essere raccomandata e una consulenza specialistica è sempre consigliata.
Il vaccino si somministra preferibilmente per via sottocutanea. Per molto tempo la vaccinazione era raccomandata ogni 10 anni, ma attualmente l'OMS raccomanda una sola dose, ritenuta sufficiente per una protezione a vita entro 10 giorni dall’iniezione. Una dose di richiamo può essere utile in alcune condizioni da definire dopo accurata consulenza pre-vaccinale. La vaccinazione non va effettuata in bambini di età inferiore ai 6 mesi, in soggetti con importanti condizioni di indebolimento del sistema immunitario e in persone con storia di grave allergia a pollo e uova. Il vaccino è in generale ben tollerato, estremamente rare sono le reazioni avverse.
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Ultimo aggiornamento: 15/07/2024 | MAT-IT-2100561