PIANO NAZIONALE PER L'IMMUNIZZAZIONE PEDIATRICA

Si è da poco concluso il 17° congresso Mondiale di Sanità Pubblica e il 56° Congresso Nazionale SItI, svoltosi a Roma, da martedì 2 a sabato 6 maggio. Per Sanofi e per la BU Vaccines, presente con un suo stand interattivo, è stata l’occasione per approfondire tematiche inerenti alla prevenzione dalle malattie infettive in ogni fase della vita: dall’infanzia sino alla terza età.

Tra i momenti dedicati, il simposio intitolato: “Da un Piano Nazionale di Vaccinazione a un Piano Nazionale di Immunizzazione: vecchie e Nuove Sfide della Prevenzione Pediatrica”.  Il simposio è stato moderato da Paolo Bonanni, Professore Ordinario Igiene Generale e Applicata, Università degli Studi di Firenze e ha visto la partecipazione di 4 relatori: Elena Parini - Professore Associato dell’Università degli Studi di Milano, Elena Bozzola - Pediatra presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Segretario e Consigliere nazionale SIP, Chiara Azzari - Professore ordinario di pediatria del Meyer di Firenze e Giovanni Gabutti - Coordinatore del gruppo 'Vaccini e Politiche Vaccinali' della SitI. 
 

L’incontro ha permesso di entrare nel merito dell'importanza della prevenzione in età pediatrica e della necessità di un'evoluzione da un Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale a un Piano Nazionale di Immunizzazione, così che anche l’Italia possa essere all'avanguardia nell'utilizzo di nuovi strumenti, tra cui gli anticorpi monoclonali.
È stata, infatti, un’opportunità importante per ribadire che "nel nostro Paese il virus respiratorio sinciziale incalza: ogni anno si stima che quasi il 100% dei bambini entro i due anni di vita contraggano l’infezione da Rsv. E, sempre ogni anno in Italia, sono circa 80mila le visite ambulatoriali richieste e oltre 36mila le ospedalizzazioni dovute all'infezione”, come affermato dalla Prof.ssa Elena Pariani. 

"Nel 2022 vi è stato in tutta Europa un progressivo aumento dei casi di infezione a partire da fine ottobre - ha poi sottolineato la Dott.sa Bozzola - dovuto alla rapida circolazione del virus. Virus che si è presentato ancora più aggressivo, e non da solo. Anche i dati italiani comunicati al sistema europeo di sorveglianza dell’Ecdc mostrano un aumento del livello della sua circolazione, con un notevole impatto sui reparti di neonatologia e sull’attività clinica di un pediatra”.

Tra i passaggi chiave emersi anche quanto affermato dalla Prof.ssa Azzari: “l’Rsv è un virus che colpisce tutti i bambini piccoli, indipendentemente dalle condizioni di salute. Le armi per proteggerci dall’Rsv sono diverse, le aziende stanno lavorando tanto su questo. Gli anticorpi monoclonali sono la scelta migliore. L’Ue ha approvato recentemente il Nirsevimab, il primo anticorpo monoclonale.

Su questa scia anche il primo intervento condotto dal Prof. Bonanni “è necessaria una protezione che copra tutti i bambini, non solo quelli nati pretermine o con patologie croniche, ma anche i nati sani e a termine perché sono tutti a rischio di contrarre questa grave infezione. Un obiettivo a cui possiamo arrivare con un nuovo anticorpo monoclonale approvato nei mesi scorsi dall’Ema, ovvero Nirsevimab, che, una volta somministrato in singola dose, ha la caratteristica di poter essere efficace per almeno 5 mesi, così da poter proteggere i neonati per tutta la stagione”.

 

Bibliografia essenziale

Ultimo aggiornamento: 01/04/2021 | MAT-IT-2100561